venerdì 1 maggio 2015

[ANDROID] Creare la prima applicazione


Per poter testare la propria macchina di sviluppo è necessario innanzitutto creare un nuovo progetto Android:
  • apriamo la Perspective di Eclipse relativa a Java andando sul menu Window → Open Perspective
  • dal menù File apriamo New → Android Application Project;
  • seguiamo la  procedura di creazione guidata. La serie di schermate (circa 4 o 5) che si susseguono ci chiede di inserire una serie di impostazioni. L’unica assolutamente obbligatoria è il nome dell’applicazione. Diciamo che il nome scelto per questa prima applicazione sia – nemmeno a dirlo – HelloWorldtutte le restanti impostazioni al momento possono essere lasciate con i valori di default, saranno comunque modificabili successivamente. Si può concludere la creazione del progetto selezionando sempre il pulsante Next finché non diventerà attivo quello denominato Finish.
L’architettura di progetto così impostata è costituita da un certo numero di file e cartelle.
Tutti sono importanti ma gli elementi tra i quali il programmatore dovrà sapersi muovere al più presto con scioltezza sono:
  • la cartella src che conterrà tutto il codice Java che scriveremo;
  • la cartella res in cui risiederanno le cosiddette risorse dell’applicazione per la maggior parte configurate in XML ma non solo;
  • il file AndroidManifest.xml anch’esso in XML che custodirà configurazioni e ruoli dei componenti della nostra app.
Un progetto creato in questa maniera da Eclipse è funzionante, sebbene non contenga nessuna funzionalità particolare. Al momento, quindi, non modifichiamo nulla e passiamo subito al suo avvio immediato.

Esecuzione del progetto: dispositivo emulato o reale?

Per eseguire il test è necessario che si abbia a disposizione un dispositivo Android attivo. Può trattarsi di un dispositivo reale o di un sistema emulato.

Esecuzione su un dispositivo emulato

Nel menu Window (attenzione, per vederlo è necessario trovarsi nella prospettiva Java e non Debug) sono disponibili due voci importantissime:Android SDK Manager e Android Virtual Device Manager. Il primo serve a profilare il nostro SDK richiedendo lo scaricamento di versioni di Android per le quali vogliamo sviluppare o strumenti aggiuntivi come l’utilissimo HAXM.
Il secondo strumento,  Android Virtual Device Manager, è ciò che ci serve per preparare un emulatore, seguendo questi passi:
  1. cliccare sulla voce Window → Android Virtual Device Manager;
  2. nell’interfaccia che si apre (vedere in figura) c’è un’area che ospiterà l’elenco degli emulatori che creeremo. Alla sua destra cliccare il pulsante New…;
  1. la nuova finestra che si apre, mostrata in figura, permette di configurare un dispositivo emulato semplicemente assegnandogli un nome e la versione di Android che si vuole che esegua oltre ad una serie di impostazioni ulteriori;
  1. tornando alla finestra presentata al precedente punto 2. dovremmo vedere il nostro emulatore elencato nell’area bianca. Non resta che selezionarlo e avviarlo cliccando il pulsanteStart…

Esecuzione su un dispositivo fisico reale

Se si vuole utilizzare un dispositivo reale via USB non è richiesto apportare modifiche in Eclipse. Usando Windows sono solitamente necessari dei driver reperiti direttamente dal sistema operativo  o scaricati appositamente dal programmatore. Qualora, al contrario, si usasse Linux non è richiesta l’installazione di alcun driver, macchina di sviluppo e Android si interfacceranno direttamente.

Lancio dell’applicazione

Dopo il boot del sistema emulato, potremo lanciare la nostra applicazione che verrà eseguita direttamente sul dispositivo. Ciò può essere fatto in modalità Run o Debug utilizzando uno dei mezzi messi a disposizione dall’IDE (voci nel menu Run, combinazione di tasti o pulsanti sulla barra degli strumenti).
Il risultato dell’esecuzione  è molto semplice.